Visita guidata dei luoghi danteschi
SCOPRI la storia di Dante Alighieri a Ravenna
-
Dante Alighieri, dopo l'esilio da Firenze, avvenuto nel 1302, e il lungo peregrinare, accettò l'invito di Guido Novello da Polenta, signore di Ravenna. Giunto in città, vi rimase fino alla morte, sopraggiunta nel settembre del 1321.
Il tempietto che ne custodisce le spoglie si trova nel cuore della città.Dante a Ravenna concluse la sua Comedia, trovando grande ispirazione per la terza cantica, ovvero il Paradiso. Fu senz'altro mosso dalla magnificenza dei mosaici paleocristiani, dalla “spessa e viva” pineta che abbracciava la città e dalle vicende storiche di cui Ravenna fu al centro durante la sua storia millenaria. Durante la visita dei luoghi, che ne custodiscono la memoria, vi racconterò le storie, che le atmosfere e la straordinaria opera del “sommo poeta” ancora evocano.
🇬🇧 Guided tour of Dante Alighieri’s places in the city
DISCOVER the Ravenna of Dante Alighieri
-
Dante Alighieri is considered the Italy's greatest poet and the father of the modern Italian language. His Divine Comedy is known worldwide as one of the best works ever written in the history of literature.
In 1302 he was driven out of Florence, his hometown, where he never returned.
He travelled throughout Northen Italy and finally, in 1318, he moved on to Ravenna, where he died and was buried, in 1321.
Here in Ravenna Dante took inspiration to complete his Divine Comedy from the city monuments, artworks and long history.Learn more about Dante Alighieri
I'll guide you to the city most evocative places, telling you about the great poet's history in the city and showing the places which recalls his presence even today.
La zona dantesca a Ravenna
-
“Il silenzio è la più profonda espressione della venerazione”
Ogni settembre, a Ravenna, una serie di eventi celebrano Dante Alighieri, che qui in città morì nella notte fra il 13 e il 14 di questo stesso mese del 1321.
Un secolo fa, nel 1921, per le celebrazioni del sesto centenario della morte, venne inaugurata l'adiacente Basilica di S. Francesco (ove si erano tenute le esequie del poeta) dopo il restauro, a cui venne sottoposta nei tre anni precedenti, che la spogliò della sua veste tardo barocca. L'idea fu promossa in particolare da Don Giovanni Mesini, appassionato studioso di Dante, con l'intenzione di riscoprire l'aspetto che la chiesa doveva avere nel Trecento.
Questo fu l'inizio di una serie di interventi nell'area che oggi conosciamo come zona dantesca o del silenzio, che coinvolsero alcuni dei luoghi e degli edifici che idealmente abbracciano il sepolcro di Dante Alighieri.
Fra questi, per esempio, ci fu il Palazzo della Provincia, che venne edificato negli anni '20 del Novecento, insistendo sul palazzo settecentesco appartenuto ai conti Rasponi; poi divenuto un albergo alla fine dell'Ottocento, il lussuoso Hotel Byron; acquistato nel 1918 dal Partito Socialista e divenuto sede della Federazione delle Cooperative, fu oggetto di un assalto squadrista nel 1922, dato alle fiamme e distrutto.
Immediatamente ci si pose il problema della sua ricostruzione. Il progetto venne commissionato all'architetto piacentino Giulio Ulisse Arata, che si affidò a uno stile neomedievale, proseguendo nel rievocare, attraverso l'architettura, la Ravenna di Dante.
Prese poi forma anche l'idea di fare di tutta l'area una “zona di rispetto”. In occasione dell'inaugurazione dei lavori, Corrado Ricci, primo Soprintendente ai Monumenti di Ravenna, intellettuale e storico dell'arte, pronunciò il seguente discorso: “Oggi finalmente […] si inaugurano i lavori destinati ad allontanare i rumori del traffico dal sepolcro ove Dante riposa; non lavori di inutile pompa ma di reverente devozione; […] che mai, o signori, le parole 'zona di rispetto' ebbero più preciso significato ed applicazione, perché zona di rispetto suona ad un tempo zona di silenzio, ed il silenzio è la più profonda espressione della venerazione”.

