La basilica di San Giovanni Evangelista a Ravenna

La chiesa palatina di Galla Placidia

A Ravenna, nei pressi della stazione ferroviaria, si erge la basilica di San Giovanni Evangelista realizzata nella prima metà del V secolo per volontà dell’imperatrice Galla Placidia. La tradizione vuole che, durante il viaggio  intrapreso via mare da Costantinopoli, la flotta imperiale, che conduceva a Ravenna il giovane imperatore Valentiniano III e la madre Galla Placidia, incorse in una violenta tempesta.  L’imperatrice madre, presa dallo sconforto, fece voto di erigere una chiesa intitolata al santo apostolo Giovanni, protettore dei naviganti, nel caso in cui lei e il figlio fossero scampati alla terribile circostanza.

Una volta giunti sani e salvi a Ravenna, la flotta sbarcò al porto Coriandro nelle vicinanze del quale in seguito venne edificata la chiesa dedicata a San Giovanni Evangelista.

L’edificio venne decorato con mirabili mosaici ormai perduti, di cui rimane però traccia nelle fonti. La solenne figurazione vedeva rappresentati il Redentore al centro dell’arco trionfale accompagnato da San Giovanni, e ai lati due scene dello scampato naufragio. Quindi poco sotto, lungo l’estradosso dell’abside, le immagini di dieci imperatori della dinastia teodosiana. Al centro del catino absidale si trovava il Cristo in trono, e scendendo i simboli degli evangelisti sotto ai quali erano altre due coppie imperiali della famiglia di Galla Placidia.

Nella decorazione musiva dell’abside doveva trovarsi anche l’iscrizione dedicatoria che testimoniava lo scioglimento del voto fatto dall’imperatrice. Il testo in latino recitava:  Al santo e beatissimo apostolo Giovanni Evangelista l’augusta Galla Placidia con suo figlio l’augusto Placido Valentiniano e sua figlia l’augusta Giusta Grata Onoria sciolgono il voto per la liberazione del pericolo del mare.

 

 

L’augusta Galla Placidia con suo figlio l’augusto Placido Valentiniano e sua figlia l’augusta Giusta Grata Onoria sciolgono il voto per la liberazione del pericolo del mare

Nel corso dei secoli la chiesa di San Giovanni Evangelista è stata interessata da una serie di trasformazioni e rimaneggiamenti, subendo anche un bombardamento durante la seconda guerra mondiale. La ricostruzione dell’edificio, avviata all’indomani della fine del conflitto, si è protratta per alcuni anni. Nell’intervento sono state riedificate alcune parti della struttura dell’antica basilica, e si è recuperato il portale gotico trecentesco, che nell’ogiva vede rappresentato un altro episodio legato alla fondazione della basilica. La tradizione vuole infatti che a Galla Placidia, la notte precedente alla consacrazione della chiesa, fosse apparsa la figura incorporea di San Giovanni, di fronte alla quale l’imperatrice non esitò a prostrarsi. Allo svanire dell’immagine la leggenda racconta che nelle mani dell’augusta fosse rimasto uno dei sandali del santo, poi introdotto nella chiesa come reliquia.  L’episodio è rappresentato sul portale che introduce alla chiesa.

Durante alcuni lavori settecenteschi sono emersi alcuni pavimenti musivi risalenti al XIII secolo, che oggi si trovano esposti lungo le pareti della chiesa. Si tratta di interessanti iconografie medievali fra cui risulta documentata anche la IV Crociata, e altri soggetti come scene di amor cortese, e una varietà di animali e creature fantastiche, fra cui il liocorno, il grifone e la sirena bicaudata.

Sulla controfacciata è inoltre esposta un’opera seicentesca realizzata dall’artista ferrarere Carlo Bononi per il refettorio del cenobio allora governato dalla congregazione dei canonici regolari di San Salvatore. Il dipinto di grandi dimensioni rappresenta un episodio dell’Antico Testamento, il Convito di Assuero, tratto dal libro di Ester.

 

Contattami per organizzare la tua visita a Ravenna.