La Basilica di Sant’Apollinare in Classe a Ravenna

La chiesa dedicata al santo martire Apollinare

La basilica di Sant’Apollinare in Classe viene consacrata nel 549, nove anni dopo che l’esercito dell’imperatore d’Oriente, Giustiniano, aveva conquistato Ravenna.

Si trova nella località di Classe, qualche chilometro a sud di Ravenna. In quest’area sorgeva il porto in epoca tardo-antica. La chiesa viene costruita fuori dall’abitato di Classe, in area cimiteriale, nel luogo dove, secondo la tradizione, trova sepoltura Sant’Apollinare, martire fondatore e primo vescovo della comunità cristiana locale. Il principale documento che tratta la vicenda di Sant’Apollinare, viene redatto nel VII secolo dalla Chiesa ravennate. Secondo questo scritto Sant’Apollinare, vissuto nel I secolo e di origine siriaca, divenuto seguace di San Pietro, lo segue in Italia: sarebbe stato proprio il primo degli apostoli ad affidargli il compito di evangelizzare le comunità di questa zona.

La chiesa di Sant’Apollinare in Classe, a tre navate scandite da ventiquattro colonne in marmo greco, è uno dei più grandiosi edifici paleocristiani conservati. Questo luogo, nonostante le spoliazioni e i rimaneggiamenti, rimane un magnifico esempio della meticolosa progettazione che faceva di questi luoghi spazi di forte potenza espressiva, dove la materia, resa viva dalla fede e dalla preghiera, forniva un accesso alla presenza invisibile del mistero.

L’esteso apparato di simboli, rappresentati nei mosaici e ravvivati dalla fiamma vibrante delle candele, ne costituiva il più persuasivo elemento. Ed è proprio il luminoso mosaico che decora l’abside della basilica di S. Apollinare in Classe a rendere la chiesa una delle più visitate di Ravenna. In questa rappresentazione il santo a cui è dedicata la chiesa, Apollinare, è raffigurato al centro. Egli allarga le braccia, accogliendo la sua comunità e diffondendo, allo stesso tempo, il messaggio evangelico.

Sopra al vescovo è rappresentata la Trasfigurazione di Gesù, episodio della vita di Gesù Cristo descritto dai tre vangeli sinottici. Si tratta del momento in cui Cristo mostra la sua natura divina a tre dei suoi discepoli: Pietro, Giovanni e Giacomo.

 

Il giardino paradisiaco, che fa da sfondo al mosaico, si compone di un numero di piante e alberi che in parte hanno un preciso significato simbolico

 

Nell’intreccio incalzante di simboli, che connota questo mosaico, si leva il potente messaggio cristologico racchiuso dentro la cornice circolare che contiene la croce.

Il giardino paradisiaco, che fa da sfondo al mosaico, si compone di un numero di piante e alberi che in parte hanno un preciso significato simbolico, e in parte rappresentano le spesse selve, che, in una certa misura, lambiscono ancora la città.

Al centro della navata è posto inoltre un piccolo altare, che ha contenuto le reliquie di Sant’ Apollinare, oggi in parte conservate nell’altare maggiore. Esso è noto anche nella vicenda di San Romualdo, santo ravennate vissuto fra il X e il XI secolo, fondatore dell’ordine camaldolese. San Pier Damiani nella Vita Romualdi racconta che San Romualdo, mentre si trovava qui in preghiera, avrebbe visto il fantasma del santo patrono uscire da sotto l’altare e aggirarsi nella chiesa. Sul fronte si trova l’iscrizione che ricorda la circostanza.

Nella chiesa di Sant’Apollinare in Classe è inoltre presente un significativo campionario di sarcofagi tardo-antichi di un certo interesse. La chiesa di Classe, per un periodo, viene destinata infatti ad accogliere le sepolture degli arcivescovi di Ravenna.

 

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